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CATALOG OF ORIGINAL DESCRIPTIONS: Globotruncana stephani Gandolfi 1942

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Globotruncana stephani

Citation: Globotruncana stephani Gandolfi 1942
Taxonomic rank: species
Type specimens: Tav. III, fig. 4-5; tav. IV, fig. 36-37 41-44; tav. VI, fig. 4, 6; tav. IX, fig. 5, 8; tav. XIV, fig. 2. Holotype; tav. III, fig. 4.
Type sample (& lithostrat): Breggia Strato f56, Scalia rossa
Type age (chronostrat): Upper Albian
Type locality: Gorge of the Breggia River, northeast of Balerna, near Chiasso, Canton Ticino, southeastern Switzerland.
Type repository: Basel, CH; Natural History Museum

Current identification/main database link: Praeglobotruncana stephani (Gandolfi, 1942)


Original Description

Translation from Italian: Test small with a round outline. It is convex on the dorsal side, flat or concave on the umbilical side. The peripheral margin is rounded and slightly depressed. The chambers are depressed or angular in the middle whorl, more rounded and convex in the last whorl, rosetta-like overlapping in the inner part where they are distinctly separated and elongated in the external part like typical chambers of Globigerina. The sutures are oblique and curved in the inner whorls, tending to become radial and straight in the last whorl. In the middle whorl, following the initial globigerinid appearance, the sutures are ornamented by an alignment of pustule-like structures. Such alignment is either not-distinct or distinct when the pustules-like structures are coalescing to form a real keel. These pearl-like keels are not distinct in the external part and the last chambers are simple. In the umbilical area the chambers are well convex, the umbilicus is middle-sized, the sutures are simple, radial and deep. In thin section it is possible to see that the chambers are opened regularly in the umbilicus. The test is coarsely porous than in G. appenninica Renz and the general aspect is therefore more rugose. The chambers of the last whorl are 4 to 6.

Conchiglia piccola, rotonda al contorno, superiormente convessa, inferiormente piana o un poco concava, margine arrotondato o un po' depresso. Camere depresse o angolose nel giro mediano, più arrotondate e convesse nel giro esterno; ricoprentisi in parte a rosetta internamente, nettamente staccate e affusolate in ultimo quali tipiche camere di Globigerina. Suture un po'oblique e curve nei giri interni, con tendenza radiale e diritta nel giro esterno. Nel giro mediano dopo lo stadio globigerinoide dette suture sono orlate da una fila di tubercoli, talvolta indistinta; talvolta più netta per la fusione dei detti tubercoli tra loro, sì da formare una vera e propria carena. Queste carene perlate si fanno esternamente di nuovo indistinte sin che le ultime camere sono come si è detto semplici.

Nella parte ombelicale le camere sono ben convesse, l'ombelico è di media grandezza, le suture sòno semplici, radiali' profonde. Dalle sezioni è visibile che le camere si aprono sull'ombelico regolarmente. La conchiglia è più grossolanamente porosa che nella G. apenninica e pertanto l'aspetto è più ruvido.

Numero camere all'ultimo giro : 4-6. 

Size:
Diametro 0,3 mm.; altezza 0,17 mm.

Extra details from original publication
Osservazioni. Presente nella parte superiore della Scaglia bianca (appare all'incirca quando appaiono tipiche G; apennica) e in tutta la Scaglia rossa, è abbastanza frequente, ma non così abbondante come la G. apenninica. Non si sa se sia presente anchè nei Flysch, poichè, come si disse, il materiale eia èsaminare e molto scarso. In 63 son piccole forme di Globotruncana, non ben consévate, ma sembrano accostarsi piuttosto alla G. apenninica. Tipiche forme non sono state riscontrate in tale formazione.

Quanto mai variabile rispetto alla convesità delle camere e alla fommazione delle carene marginali, sì che si ha tutta una serie di passaggi tra la Globigerina cretacea e la Globotruncana apenninica In genere le prime a presentare caratteri di Globotruncana, sono le camere del giro mediano, mentre quelle esterne e soprattutto le ultime offrono una persistenza dei caratteri di Globigerina. Si tratta pertanto di una serie di piccole variazioni che si svolgono in modo analogo a quanto si è visto per la G. ticinensis n. sp. senza che però si lascino rigorosamente allineare in una serie stratigrafica. Individui dalla conchiglia liscia sembrano prevalere negli strati più profondi, mentre superiormente si ha a che fare con esèmplari dalla carena più netta. Esemplari dai caratteri tipicamènte globigerinoidi si lasciano però facilmente individuare in tutti gli strati.

Sezioni: Degne di nota sono soprattutto le sezioni, verticali (Tav. IV, fig. 41-45; Tav. IX, fig. 5, 8) in cui i caratteri intermedi ha Globotruncanca e Globigerina sono ben evidenti. Evidente è pure il fatto che le camere interne sono in genere più angolose di quelle esterne, tra le quali spesso s'incontrano contorni del tutto arrotondati. A questo punto credo opportuno richiamare l'attenzione sull'orientazione delle sezioni verticali, le quali (come anche nella G. ticinensis) possono darè due sorta di figure a seconda che incontrino la eventualmente sferoidale camera finale o taglino la conchiglia in una direzione circa perpendicolare all'altra.

Nel primo caso avremo una tipica figura angolosa da una parte come una tipica Globotruncana arrotondala dall'altra come una tipica Globigerina; nel secondo si avrà un contorno difficilmente distinguibile da quello di una G. apenninica.

Sezioni infine in cui ambo le camere esterne sono più o meno arrotondate, sono anche osservabili, le'camere interne sempre un po' depresse formano un angolo più o meno netto.

Analogie e differenze. Forme intermedie tra Globigerina e Globotruncana sono state spesso segnalate dai diversi autori tra gli altri BROTZEN RENZ e VOGLER (bibl. 6, 89, 125). Di BROTZEN non abbiamo ulteriori delucidazioni, di RENZ e VOGLER abbiamo alcune sezioni. Di queste ultime non si può dir molto, ma il fatto che siano state ottenute, su individui, che a detta del VOGLER stesso; appaiono alla base della serie prima dell'apparizione del genere Globotruncana, e inoltre la forma, dimensione e struttura stessa della conchiglia, sembrano parlare per forme strettamente imparentate colla nostra Anomalina roberti n. sp.

Migliore si presenta l'osservazione delle sezioni di RENZ (rappresentate da belle fotografie), le quali si lasciano ben confrontare con le nostre (Tav. IX, fig. 5-8); dall'esame del nostro materiale propenderei a includere nel genere Globotruncana anche la figura d, identificruta dal RENZ come Globigerina sp. Non mi fu dato osservare nel nostro materiale casi in cui le camere interne siano più anotondate che esternamente, come segnala RENZ stesso (come si è visto avviene piuttosto il contrario) sicchè più probabilé mi sembra trattarsi in questo caso puramente di sezioni non perfettamente orientate, come soprattutto le figure b e c lasciano supporre.

Forme simili infine sono state più volte segnalate nei "couches rouges" delle Alpi di Friburgo ("Klippen") forme che mi è stato possibile osservare personalmente in sezione di rocce del materiale dell'istituto, molto simili in verità alle nostre sia nei - particolari morfologici che nelle dimensioni e tessitura della conchiglia.

Delle specie conosciute la più vicina è la Globotruncana havanensis VOORWIJCK (bibl. 126, tav. IX, fig. 25, 26 e 29), senza carena e dalle camere globose come una Globigerina, ma ricoprentesi in parte come una Globotruncana. Nel nostro materiale s'incontrano esemplari che corrispondono assai a tale forma, al più se ne distinguono talvolta per una certa rugosità al centro della conchiglia, rugosità che il VOORWIJCK non segnala nella sua forma; inoltre (vedi anche capitolo seguente) nella Globotruncana havanensis non si conosce tutta la serie di modificazioni della carena di cui si è parlato. Possibile però è il fatto che la specie di VOORWIJCK possa essere compresa nel campo delle nostre variàzioni.

Infine per concludere su tali confronti si può avvicinare la nostra specie alle seguenti forme americane di Globorotalia: G. wilcoxensis CUSHMAN, G. crassula CUSHMAN) G. angulata WHITE. Le differenze esistenti ha la 11osti·a forma e le sopranominate consistono principalmente nel fatto 'che la nostra è convessa superiormente e concava inferiormente, mentre in queste avvienè proprio il contrario. Se esaminiamo tali forme più particolarmente, le differenze principali si possono comprendere nel modo seguente:

largo wilcoxensis crassula angulata turgida
no. camere 4 4 4-5 5-7
margine arrotondato arrotondato angoloso angoloso
ombelico piana stretto stretto (in parte)
parte superiore stretto piana piana convessa
parte inferiore convessa convessa convessa piana


Delle forme da noi esaminate, la più vicina è la Globotruncana ticinensis n. sp. A parte l'apparente diversa distribuzione stratigrafica (fig. 49), la Globotruncana stephani n. sp. è di dimensioni minori, più convessa.

References:

Bolli, H. M., Loeblich, A. R. & Tappan, H. (1957). Planktonic foraminiferal families Hantkeninidae, Orbulinidae, Globorotaliidae and Globotruncanidae. In, Loeblich, A. R. , Jr., Tappan, H., Beckmann, J. P., Bolli, H. M., Montanaro Gallitelli, E. & Troelsen, J. C. (eds) Studies in Foraminifera. U.S. National Museum Bulletin . 215: 3-50. gs

Falzoni, F., Petrizzo, M. R., Jenkyns, H. C., Gale, A. S. & Tsikos, H. (2016). Planktonic foraminiferal biostratigraphy and assemblage composition across the Cenomanian–Turonian boundary interval at Clot Chevalier (Vocontian Basin, SE France). Cretaceous Research. 59: 69-97. gs

Gandolfi, R. (1942). Ricerche micropaleontologiche e stratigraphfiche sulla Scaglia e sul flysch Cretacici dei Dintorni di Balerna (Canton Ticino). Rivista Italiana di Paleontologia. 48: 1-160. gs


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